Quella all’Esposizione Universale di Milano, per la Caritas, è stata la prima partecipazione ufficiale come società civile.
E ha scelto di esserci portando all’attenzione dei visitatori – sono stati 250 mila alla piccola Edicola – due temi fondamentali: la situazione attuale nel mondo sulla fame e la povertà, e quanto si può e deve fare per sconfiggerla.
«Fin dal dicembre del 2013 la Caritas ha promosso, in tutto il pianeta, una campagna su vasta scala proprio di lotta alla fame nel mondo: una campagna che ha segnato il cammino verso Expo e che sta continuando anche ora – ci spiega Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas Ambrosiana e commissario dell’Edicola – Un percorso di sensibilizzazione e anche di pressione politica, perché quello che si chiede è che tutti gli stati si dotino di una legge che riconosca il diritto all’alimentazione come diritto fondamentale dell’uomo».
Le Caritas in tutto il mondo sono quotidianamente impegnate sul campo per la promozione dell’agricoltura su piccola scala, familiare, legata al territorio, rispettosa delle biodiversità, la promozione del ruolo delle donne nell’agricoltura e la lotta alle discriminazioni di genere, lo stop al land grabbing, l’accaparramento delle terre, dell’acqua, al brevetto delle sementi. E poi la richiesta di moratoria dell’uso del cibo per la produzione dei bio carburanti, la lotta alla speculazione finanziaria sul cibo, quella allo spreco, e al contrario la promozione di stili di vita, diete e consumi sostenibili.
«In questi mesi abbiamo parlato con le persone, proposto riflessioni, organizzato convegni su tutti questi temi – continua Gualzetti, rileggendo tutto il lavoro fatto. – Abbiamo portato testimonianze di chi vive e lavora nel Sud del mondo, dove più si soffre la fame. Ma anche nelle periferie delle nostre città ricche, che migrano, che subiscono i conflitti armati, e vivono in stato di indigenza e povertà o che si ammalano per troppo cibo, che muoiono nei nostri campi anche in Italia per lo sfruttamento lavorativo.
Tutti temi che sono entrati drammaticamente nelle cronache dell’estate 2015».
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